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Nuovi prodotti synth la per chitarra

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In questo scorcio di 2019 due case produttrici importanti di effettistica per chitarra propongo quasi contemporaneamente due prodotti destinati a smuovere il mercato dei pedali sintetizzatori per chitarra. Parliamo della fascia di apparati che evita l'ingombro del pick up esafonico e dei cavo 13 poli e che permette una conversione direttamente dal segnale audio dello strumento, tecnologia in cui Jam Origin sul mercato delle soluzioni software sembra aver spalancato una porta importante. La categoria pedali synth è presente, con molte sfaccettature, da molto tempo e vede presenti praticamente tutti i produttori. Spesso sono denominati "synth" oggetti che non hanno i componenti tipici del sintetizzatore ma che giocano sul suono deformato prodotto da octaver o fuzz. Dopo il fortunato Enzo della Meris che propone un pedale multifunzionale anche polifonico ma con qualche complicazione nella creazione e nella gestione dei suoni escono due prodotti che risolvono il

Intervista ad Alex Marenga sul nuovo album "Materia"

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innanzi tutto partiamo dal titolo, come nasce la scelta di "Materia"? Sono stato sempre interessato all'approccio pittorico e scultoreo all'arte. Sia ai materiali impiegati, come nel caso di Louise Nevelson o di Alberto Burri, che al gesto come nel caso di Jackson Pollock che alla concezione di spazio come nel caso di Fontana. Tento di liberarmi del mio background di chitarrista impostato e di usare la chitarra e il suo suono come materia primordiale. La pittura è un'arte che mi ha sempre interessato e che forse avrei anche percorso se ne avessi avuto l'opportunità, mi interessa come sia riuscita ad emanciparsi, dopo l'avvento della fotografia, dalle strettoie figurative. Non è un caso che il primo guizzo rivoluzionario del novecento dai vecchi principi nell'estetica della musica lo possa aver dato Luigi Russolo con L'Arte del Rumore. un brano cita Lucio Fontana e un suo lavoro noto "Concetto Spaziale" Nel caso delle arti fig

Chitarra e synth, una riflessione estetica

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Chitarra e synth, una riflessione estetica Nel recente articolo pubblicato da princefaster.com sulla storia della chitarra synth e dei suoi protagonisti abbiamo accennato anche ai risultati pratici dell’applicazione di questa tecnologia nei dischi realizzati da quando questa innovazione è stata introdotta. http://www.princefaster.it/la-lunga-storia-della-chitarra-synth-analisi-ed-evoluzione/ Riteniamo però opportuno un ulteriore approfondimento sul tema del suono sintetico nella popular music degli ultimi decenni. Il suono sintetico Cos’è il synth e cosa produce? Il sintetizzatore è l’assieme di moduli elettronici sviluppati nel corso del XX secolo connessi fra di loro al fine di produrre un suono mediante l’impiego di circuiti elettrici. Il rapporto fra suono ed elettricità si crea appena quest’ultima viene introdotta nella civiltà industriale. I pionieri delle prime macchine che emettono suoni mediante la sollecitazione di correnti elettriche anziché vibrazioni nell’aria

il Guitar-Synth, storia e sviluppo tecnico

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1.0 Il Guitar Synth: L’aspetto tecnologico Le origini Fin dagli anni 70, quando i neonati sintetizzatori imperversavano fra i tastieristi, i chitarristi hanno guardato con interesse alle possibilità timbrico espressive di questi nuovi strumenti. I primi strumenti a permettere l’interazione fra il suono della chitarra e gli oscillatori dei synth sono stati  EMS, 360 System,  Korg Ms 20  e infine  Roland . I primi chitarristi ad adottare questi dispositivi complessi e con molti problemi di conversione sono stati  John McLaughlin, Steve Hackett  e  Paolo Tofani  degli Area. Questi sistemi impiegavano una tecnologia che traduceva l’altezza delle note eseguite dalla chitarra in segnali control voltage, ovvero in tensioni  in grado di pilotare sezioni di un sintetizzatore classico che eseguiva con il timbro programmato  la melodia che veniva suonata (pitch to control voltage). Questa traduzione era spesso imprecisa e difficile da tarare, e i synth analogici erano spesso inst